Il nostro tempo richiede una governance diffusa, partecipata, capace di valorizzare l’intelligenza collettiva della comunità, a partire da una reale condivisione dei processi che conducono alle scelte.
Il futuro Politecnico ha per me nuove priorità: una gestione partecipativa con un modello di governo più aperto, l’innovazione tecnologica per interpretare la rivoluzione digitale in modelli emergenti di produzione, comunicazione e organizzazione. E infine l’inclusione sociale per valorizzare tutte le diversità e moltiplicare le opportunità di accesso a una vera comunità scientifica.
Per questo la gestione e valorizzazione delle risorse umane, una vera e propria infrastruttura immateriale, deve essere la base per costruire il futuro del nostro Ateneo. Il che significa non semplicemente sostituire il personale in uscita, ma promuovere una nuova generazione di talenti, coltivare competenze strategiche, aprirsi a nuove sfide, creare un ambiente di lavoro orientato al ben-essere.
- Un piano strategico di reclutamento e formazione.
- Un protocollo di accompagnamento all’integrazione.
- Investire nella formazione continua e nella gestione delle carriere.
- Costruire spazi di coesione, inclusività e accoglienza.
- Promuovere un welfare diffuso e accessibile, che sostenga la qualità della vita e del lavoro per studenti, tecnico-amministrativo e bibliotecario e docenti.
- Garantire l’accessibilità, la manutenzione e la cura continua della casa politecnica come forma di rispetto e appartenenza.
- Sostenere l’equilibrio di genere, la parità delle opportunità, la valorizzazione delle diversità, contrastando ogni forma di stereotipo.
- Riconoscere il contributo del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario attraverso processi chiari, condivisi e il miglioramento delle condizioni economiche, nel rispetto della normativa vigente.
Gentilissimo studente sono davvero lusingato dalle Sue parole che, tra l’altro, trovo colgano appieno alcuni dei problemi che oggi investono…
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